Storia

Storia

Secondo la mitologia, intorno al 1200 a.C. gli Argonauti, marinai greci, rubarono il vello d’oro da Colchide sulla costa del Mar Nero dell’Asia Minore. Raggiunsero poi le pendici alpine della Slovenia navigando il Mar Nero attraverso i fiumi Ister (l’odierno Danubio) e Sava. Scesero per le acque sotterranee al fiume Quieto, fondarono le loro roccaforti sulle sue pendici e vi si stabilirono. Da qui il loro nome per l’Istria

Con l’arrivo delle legioni romane, il castello-fortezza Nigrignanum, i cui resti esistono ancora oggi, emerse sui pendii sopra il porto. In epoca romana, l’area di Castelliere-Santa Domenica faceva parte della colonia di Parenzo, e Via Flavia, la strada militare romana, attraversava la zona. Questa strada, di cui ci sono ancora resti, veniva usata dai romani per raggiungere Parenzo e Pola da Trieste, per il fiume Quieto e Castelliere-Santa Domenica.

Non lontano dalla Via Flavia, superato il paese di Dvori, nel 1908 sono stati ritrovati i resti di una grande tenuta – la Villa Rustica del II secolo. Il proprietario romano della villa costruì al suo interno un’apposita sala dedicata a Bacco, il dio dell’ebbrezza. La targa con l’iscrizione è ancora conservata nel Museo di Parenzo.

Durante il dominio veneziano, la penisola era abitata da profughi dalla Dalmazia e dalla Bosnia in fuga dai turchi. Gli abitati intorno a Castelliere hanno preso il nome dai cognomi delle famiglie dei rifugiati, e sono rimasti tali fino ai giorni nostri. L’abitato di Labinci condivide un destino simile e la storia turbolenta ha influenzato il suo sviluppo. Alla fine del XVIII secolo l’Istria entrò a far parte dell’Austria, il che aumentò notevolmente le possibilità della popolazione domiciliare a cui furono date maggiori libertà. Nel 1892 fu aperta una scuola italiana a Labinci nei locali dell’antica casa parrocchiale, seguita dall’apertura di una delle prime scuole croate in Istria a Kaštelir nel 1896. Con il Trattato di Rapallo del 1920, l’Istria passò sotto il dominio italiano durante il quale la scuola e la musica croate furono immediatamente sospese per essere riaperte dopo la Seconda guerra mondiale, quando l’Istria fu annessa alla Jugoslavia. Con l’indipendenza della Croazia dalla Jugoslavia, Kaštelir e Labinci, storicamente e geograficamente vicine e intrecciate con legami familiari e territorio, sono diventate un unico comune.