PASSEGGIATA ATTRAVERSO LA STORIA

PASSEGGIATA ATTRAVERSO LA STORIA

Siamo orgogliosi della ricca storia e degli edifici che sono i testimoni del passato, tra cui sicuramente due antiche chiese, che puoi visitare e ammirare al loro interno i motivi straordinari dell’arte sacra.

PARROCCHIA DI SAN GIOVANNI BATTISTA – LABINCI (BRNASI)

Costruita nel XIII secolo e ristrutturata nel 1623, questa chiesa è un ricco patrimonio storico di cui si conservano ancora oggi le pareti interne decorate con affreschi della prima metà del XV secolo. La parete sud presenta S. Martino che fa dono a un mendicante e la scena della lapidazione di S. Stefano. Sulla parete nord ci sono immagini di vari santi e di S. Giorgio che uccide un drago. Fu la prima chiesa parrocchiale e diede il nome alla parrocchia di Santa Domenica.

Poco distante da Labinci si trovava un’abbazia medievale di S. Michele, che ha preso il nome dalla cripta sotto la chiesa (de sub terra). La badia di San Michele operò dal IX secolo fino al 1529, quando diventò parrocchia. Dal 1829 fa parte della parrocchia di Labinci. L’odierna chiesa parrocchiale edificata nel 1736 è stata più volte ampliata e arricchita con l’inventario della parrocchia della chiesa della badia di San Michele Sottoterra. Il campanile della chiesa fu costruito nel 1837 utilizzando il materiale da costruzione della rovina del monastero benedettino. È alto 25 metri e ha due campane. Questa chiesa a tre navate con un santuario e una sacrestia è stata rinnovata nel 1989.

Al suo interno ci sono cinque altari in marmo: l’altare maggiore con il santuario e le statue lignee della Beata Vergine Maria, S. Giovanni Battista e S. Paolo Eremita, l’altare quattrocentesco con crocifisso, l’altare con l’immagine di S. Michele dalla chiesa del monastero di San Michele Sottoterra, l’altare in pietra con un santuario, anche dalla stessa chiesa e un altare con pulpito (il punto sopraelevato per leggere e predicare la parola di Dio). C’è anche un coro con i resti dell’organo del XVII secolo che fu portato qui da Božje polje (Campo di Dio) nel 1838. L’organo è stato realizzato da Carlo de Beni (Carolus de Beni Veronensis), e le sue porte sono state dipinte da uno sconosciuto pittore veneziano del XVI secolo.

PARROCCHIA DEI SANTI COSMA E DAMIANO – KAŠTELIR

Kaštelir è menzionato nel 1177 come castello del vescovo di Parenzo sopra la valle del fiume Quieto (Nigrignanum). I resti del castelliere di Nigrignanum si trovano in cima alla collina di Gradine. La chiesa parrocchiale dei SS Cosma e Damiano a Kaštelir è stata costruita nel 1908 sul sito di una precedente chiesa più piccola e di un cimitero, come edificio sacro a tre navate con santuario e sacrestia. Il campanile costruito nel 1869 separatamente dalla chiesa è alto 30 metri e ha due campane. La chiesa parrocchiale dei SS Cosma e Damiano ha acquisito l’aspetto attuale nel 2008. Presenta tre altari lignei – l’altare maggiore con il presbiterio e le statue lignee dei SS Cosma e Damiano, una tela con l’immagine incorniciata della Beata Vergine Maria (copia di Murilla) sulla parete retrostante; l’altare con una statua della Madonna di Lourdes e due angeli, e l’altare con le statue lignee del Cuore di Gesù e dei Santi Cirillo e Metodio.

MUSEO ETNOGRAFICO

Coltiviamo la nostra tradizione anche attraverso reperti accuratamente conservati in mostra nel Museo Etnografico. Sei invitato a fare un salto nel passato e vedere come viveva la gente di questi luoghi. È una collezione con l’anima, creata da entusiasmo e amore. Il suo fondatore è Vittorio Rossoni, nato nel 1942 a Kaštelir. A tredici anni si recò con la madre a Trieste, dove visse, trovò lavoro e mise su famiglia. Il suo amore per la patria lo attirava da sempre e vi ritornava sopraffatto dalle emozioni. Quando decise di ristrutturare la casa di famiglia, trovò diversi oggetti antichi che erano, di fatto, l’inizio della sua collezione. Man mano che l’amore per l’antiquariato cresceva, Vittorio cercava di trovare nuovi oggetti per la sua raccolta, scartati in natura o nelle famiglie locali. Così, nel corso di due decenni, la sua taverna si è riempita di numerosi reperti che raccontano storie di fabbri, falegnami, tagliapietre, calzolai, bottai… tutte quelle persone solerti della nostra regione sulla cui eredità abbiamo costruito la vita di oggi. Oltre a questi oggetti, Rossoni ha conservato anche un patrimonio di altro genere: informazioni sui loro nomi antichi, modi di produzione e utilizzo, conoscenze che trasformano le cose scartate in uno scrigno di ricordi. Nel tempo Vittorio Rossoni ha donato questi oggetti raccolti alla sua città natale. La collezione è stata elaborata professionalmente e valorizzata.